BOLSENA Storia della regina ostrogota imprigionata nel mezzo del lago di Bolsena

Isola Martana, anno 535 d.C.

La luce del meriggio si riflette stanca sull’acqua. Allo stesso modo in cui la memoria di un passato glorioso si riflette malinconicamente nei pensieri di una donna.

Una donna tenuta prigioniera nel bel mezzo di un lago, su un’isola troppo piccola per contenere l’estrema volontà di rettitudine che aveva mosso – fino a poco tempo prima – tutta la sua azione politica e di vita.

Già, perché la donna confinata con la forza sull’isola Martana è una donna di rango regale. Una vera regina, una delle donne più potenti del mondo allora conosciuto.

Lei si chiama Amalasunta, unica figlia di Teodorico re degli Ostrogoti e reggente in nome del figlio Atalarico – disegnato erede del regno in giovanissima età direttamente dal potente nonno.

Amalasunta ha la capacità di reggere – con sapienza e pugno duro all’occorrenza – il regno per conto del figlio per ben otto anni. Fino al momento in cui il figliolo muore giovanissimo nell’anno 534 d.C.

Amalasunta – regina a tutti gli effetti – decide di associare al trono il cugino Teodato. Ma a quel punto succede l’irreparabile. Non si sa se fu Teodato stesso a tramare contro di lei o addirittura Giustiniano, l’Imperatore d’Oriente. Fatto sta che Amalasunta fu condotta prigioniera nel mezzo del lago di Bolsena e qui, dopo una breve prigionia, venne impietosamente strangolata nell’aprile dell’anno 535 d.C.

L’Isola Martana, che oggi appartiene territorialmente al Comune di Marta, sorge nel mezzo dell’affascinante lago di Bolsena. Il lago – che al suo interno vede la presenza anche di un’altra isola detta Bisentina – occupa la caldera principale dell’apparato vulcanico dei Monti Volsini.

Geograficamente ci troviamo nell’alto Lazio, in provincia di Viterbo, ai confini con Umbria e Toscana. Intorno al lago sorgono alcune cittadine di rara bellezza come Montefiascone e Capodimonte ma soprattutto Bolsena, il borgo che ha dato il nome al lago stesso.

Bolsena ha una storia ricca e stratificata come testimoniano ancora oggi le numerose architetture degne di nota che costellano il suo centro storico. Posta sulla sponda nord-est del lago, Bolsena fu città etrusca prima, dopo municipio romano (Volsinii), poi sotto il dominio longobardo e in seguito, a più riprese, possedimento della Chiesa.

Passeggiando per l’incantevole borgo medievale, tra le architetture religiose emerge per importanza e bellezza la Basilica di Santa Cristina. Splendida costruzione di carattere romanico con alto campanile con bifore e una facciata rinascimentale, realizzata negli anni ’90 del ‘400 per volere del cardinale Giovanni de’ Medici – figlio di Lorenzo il Magnifico, governatore di Bolsena e poi papa con il nome di Leone X.

Sempre qui – nella chiesa minore – si trova la Cappella del Miracolo di fattezze barocche, al cui interno si conservano parte delle reliquie del noto Miracolo Eucaristico di Bolsena risalente all’anno 1263. Vicino alla Cappella trova posto la Grotta di Santa Cristina, da cui ci si addentra verso le catacombe di Santa Cristina.

Sulla parte più alta del borgo, spicca la possente Rocca Monaldeschi fortezza di stampo medievale con quattro torri angolari. Al suo interno ospita il Museo territoriale del lago di Bolsena, e da qui si possono godere incantevoli scorci panoramici del sottostante lago e di tutto il territorio intorno al borgo.

“L’arte spazza la nostra anima dalla polvere della quotidianità.”
Pablo Picasso

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