Luoghi e storie straordinarie dall’Italia nascosta Recensione del libro: “I bei luoghi dell’Italia nascosta” di Claudio Venturelli

Un’intuizione. Un’intuizione che riporta alla mente un luogo incantato, rimasto sopito per anni in un angolo del cervello.

Un’intuizione che diventa premessa fondamentale per un viaggio affascinante tra le contrade d’Italia. Le contrade meno battute, quelle a due passi da casa quelle che sanno destare ancora meraviglia assoluta negli occhi e nel cuore di chi riesce a vedere oltre il proprio naso.

I borghi che contengono e sanno raccontare un’infinità di storie, storie straordinarie senza le quali i luoghi sarebbero soltanto dei gusci vuoti.

“A volte le cose belle sono molto più vicine a noi di quanto non possiamo immaginare. Eppure, non sempre le vediamo, presi dalla frenesia del nostro correre quotidiano”.

Ma torniamo all’intuizione dell’autore da cui nasce questa piccola raccolta straordinaria dal titolo “I bei luoghi dell’Italia nascosta”.

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I bei luoghi dell’Italia nascosta… in un cinema di Cesena

Una sera in un cinema di Cesena. L’autore, con moglie e figlia, segue con interesse un film con ambientazioni e paesaggi unici. Posti straordinari per racconti straordinari.

Ma ad un certo punto, sul mega schermo del cinema appare un luogo familiare al nostro autore. Un luogo che fino a quel momento era rimasto abbandonato nei suoi ricordi di infanzia.

L’autore sobbalza letteralmente dalla sedia quando capisce che quello proiettato sullo schermo è il bosco monumentale del Sasseto. E subito i ricordi si fanno nitidi. Lo scrittore bambino che corre tra massi grigi dalle forme strane, tra alberi che ai suoi occhi appaiono giganteschi e felci di tipi e forme diversissime.

Questa è l’intuizione da cui nasce “I bei luoghi dell’Italia nascosta”. Un libro che in maniera chiara propone un itinerario tra i paesaggi filmati dal regista Matteo Garrone nel suo film intitolato Il racconto dei racconti.

“Altre scene, altri luoghi, altri dèjà-vu, già visti e già vissuti… che bei luoghi ha scelto Garrone per il suo film, posti incantati, tutti in Italia e tutti facilmente visitabili. Questo lo stimolo che mi ha incoraggiato a scrivere un libro che riassume le indicazioni per raggiungere i bei luoghi di un’Italia spesso poco conosciuta”.

Da questa intuizione nasce “I bei luoghi dell’Italia nascosta”.

Vediamo insieme qualcuna delle storie più interessanti nascoste nei bei luoghi d’Italia.

Acquapendente e il Barbarossa: storia di una liberazione commemorata ancora oggi

Acquapendente è un borgo posto nell’alto Lazio ai confini con la Toscana e l’Umbria, Qui, su una delle colline che formano il centro abitato sorge ancora oggi la cosiddetta Torre del Barbarossa.

Nel lontano 1166, i cittadini di Acquapendente stufi delle vessazioni perpetrate nei loro confronti da Federico I detto il Barbarossa decidono di sollevarsi contro l’oppressore.

Si riuniscono sotto un maestoso ciliegio secco da anni ma si rendono conto che l’impresa va al di là delle loro forze. Per questo si affidano ad un segno divino. Un segno che non tarderà ad arrivare quando dei contadini annunciano alla popolazione del borgo la miracolosa fioritura del ciliegio.

Gli abitanti di Acquapendente, armati con attrezzi contadini (i pungoli), cacciano il tiranno e riconquistano la libertà.

Ancora oggi le gesta eroiche dei loro antenati vengono celebrate ogni anno nella terza domenica del mese di maggio durante la “Festa dei Pugnaloni”.

I pungoli ornati da fiori e portati in processione per onorare la Madonna del Fiore oggi sono sostituiti dai più innocui “pugnaloni”: meravigliosi pannelli ricoperti di fiore e foglie e realizzati ad arte con la tecnica del mosaico.

Prima di lasciare Acquapendente, è d’obbligo una visita alla magnifica Cattedrale del borgo. Può sembrare strano che un nucleo urbano così piccolo abbia una Cattedrale tutta sua. Anche qui abbiamo una storia affascinante che scopriremo solo leggendo il libro “I bei luoghi dell’Italia nascosta”.

Arpino: patria di uomini illustri

Rimanendo nel Lazio ma spostandoci nel sud della regione, giungiamo ad Arpino – altro splendido borgo tra le pagine de “I bei luoghi dell’Italia nascosta”.

“Visitare Arpino è un’esperienza emozionante, irripetibile perché, oltre all’incanto dei paesaggi e alle bellezze naturali che si possono godere in questa cittadina collinare (…) c’è il fascino della tradizione storica, che emerge dai monumenti e dalle opere d’arte che la costellano in ogni angolo”.

Un borgo attraversato dalla storia: dalle mura ciclopiche risalenti al VII secolo a.C., ai resti della via Latina del mondo romano fino alle testimonianze di epoca medievale.

Ma colpisce anche la memoria storica di questo borgo che, nel corso dei secoli, ha dato i natali a molti personaggi illustri.

In epoca romana nascono qui ad Arpino uomini del calibro di Caio Mario, più volte console e celebre per il suo scontro con Silla. Marco Tullio Cicerone, sommo intellettuale della Roma repubblicana. E Marco Vipsanio Agrippa, braccio destro e genero di Ottaviano Augusto primo imperatore di Roma.

Più tardi il borgo darà i natali a Giuseppe Cesari conosciuto proprio come il Cavalier d’Arpino, importante pittore del tardo Manierismo nella cui bottega romana passò per alcuni anche Caravaggio.

Mentre in epoca più recente, nasce ad Arpino lo storico dell’arte Pasquale Rotondi – a suo modo un eroe del ‘900 a cui spetta il merito di aver salvato dalla furia nazista migliaia di opere d’arte di inestimabile valore storico e artistico durante i tragici fatti della Seconda guerra mondiale.

Il Castello di Sammezzano: sogno di una notte di mezza estate

Abbandoniamo i borghi e tra le pagine de “I bei luoghi dell’Italia nascosta” andiamo alla scoperta di un sogno d’oriente, un luogo magico divenuto realtà nato dalla fantasia e dalla volontà di un solo uomo.

Stiamo parlando del Castello di Sammezzano a pochi chilometri da Reggello, in provincia di Firenze. Una dimora incantata, opera di Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona che lavorò alla sua costruzione ben 50 della sua vita con costanza e determinazione.

Un personaggio sui generis il nostro Ferdinando Panciatichi: “uomo di cultura smisurata e conoscitore di molte lingue (…), fu socio onorario dell’Ordine degli architetti e ingegneri di Firenze, collezionista, botanico, bibliofilo, imprenditore e intellettuale poliedrico”.

“Insomma, solo un personaggio così poteva costruire Sammezzano, un luogo magico, dove Ferdinando fa letteralmente volare il visitatore (…). Viaggiava, comprando i libri più belli e preziosi, studiandoseli e, grazie alla sua immensa cultura, riproducendoli (reinterpretandoli) a Sammezzano. Il tutto fatto in loco e con manodopera esclusivamente toscana”.

Altre decine sono i borghi e i posti da scoprire ne “I bei luoghi dell’Italia nascosta” sulle orme del film di Garrone.

Luoghi e storie a pochi passi da casa, un po’ defilati rispetto ai sentieri più battuti ma proprio per questi forse più ricchi di emozioni. Emozioni che nascono dal cuore e dagli occhi e si trasmettono ai nostri piedi alla ricerca del bello nascosto.

“L’armonia, la magia, l’incanto e l’equilibrio di forme ed emozioni non seguono un unico verso. La bellezza e la perfezione rimangono tali da qualsiasi punto li guardi. È importante solo l’emozione del cuore”.

“L’arte spazza la nostra anima dalla polvere della quotidianità.”
Pablo Picasso

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