ALLA SCOPERTA DEL MITO: A SPASSO TRA LE CONTRADE DI SIENA Recensione del libro: “ALLA SCOPERTA DEL MITO. Guida insolita di Siena in 17 itinerari” di Mario Tassoni.

Questa volta siamo alle prese con Siena. E a farci da Cicerone nel libro:

“Alla scoperta del Mito. Guida insolita di Siena in 17 itinerari”

è l’architetto Mario Tassoni.

L’autore non è originario di Siena ma ha saputo leggere con somma saggezza sia la storia della città – che spesso e volentieri si fa mito – sia la tessitura urbana e i monumenti minori che costellano il territorio dentro le mura.

Andiamo a vedere questa città straordinaria con gli occhi dell’autore.

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Alla Scoperta del Mito: 17 itinerari per 17 contrade

Gli itinerari proposti dall’autore nel libro “Alla scoperta del Mito” sono 17.

17 come il numero delle contrade che formano ancora oggi il centro storico di Siena. Quelle stesse contrade che ogni anno – e per due volte all’anno – si sfidano nella leggendaria corsa del Palio, nel mitico scenario di piazza del Campo.

Ma l’aspetto folcloristico termina qui.

Tenendo bene in mente che, ancora oggi, il Palio e l’ardore dei contradaioli è talmente vero e sentito da lasciare poco spazio al pittoresco. E questo concetto è espresso al meglio dallo stesso Tassoni:

“Siena non è un museo medievale, ma forse l’ultimo luogo del nostro Paese dove la città si riconosce nei suoi abitanti e gli stessi si riconoscono in lei in totale simbiosi: Siena è prima di tutto dei senesi!”

La piccola guida è accompagnata da cartine con l’indicazione degli itinerari e da splendidi disegni che illustrano angoli magnifici della città ed architetture degne di nota.

I 17 itinerari nel libro “Alla scoperta del Mito” si articolano nei tre “Terzi” in cui è suddiviso il centro storico di Siena:

  • Terzo di Camollia con le contrade dell’Istrice, del Drago, dell’Oca, della Giraffa, del Bruco e della Lupa,
  • Terzo di Città con le contrade della Selva, della Pantera, della Chiocciola, della Tartuca, dell’Onda e dell’Aquila,
  • e il Terzo di S. Martino con le contrade della Civetta, della Torre, di Valdimontone, del Nicchio e del Leocorno.

Gli itinerari sono 17 come le contrade, ma spesso in uno stesso itinerario si passa nei territori di più contrade.

Con la speranza di andare a Siena con questa guida in mano per ammirare gli angoli più segreti delle contrade senesi, vediamo insieme i passaggi che più mi hanno ispirato del libro “Alla scoperta del Mito”.

Dal Terzo di Camollia al Terzo di Città

Partiamo dalla contrada dell’Istrice ed entriamo a Siena tramite la porta Camollia dove possiamo leggere la frase: COR MAGIS TIBI SENA PANDIT e cioè “Siena ti apre un cuore più grande della porta che stai attraversando”.

Da Porta Camollia, parte via Camollia che ripercorre un tratto urbano della mitica via Francigena.

I percorsi del libro “Alla scoperta del Mito” si sovrappongono continuamente tra loro.

Superato il territorio dell’Oca con il vicolo del Tiratoio (regno dell’antica Arte della Lana), entriamo già nel Terzo di Città con la contrada della Selva caratterizzata dalla mole monumentale del Duomo.

Anche se la Cattedrale – così come piazza del Campo ed il Palazzo Pubblico – formalmente non appartengono a nessuna contrada.

Passiamo nella contrada dell’Aquila. Qui il luogo principe è la piazza di Postierla detta anche dei Quattro Cantoni: proprio qui si incontravano il cardo ed il decumano del Foro di età romana.

Da piazza di Postierla imbocchiamo via Stalloreggi e ci addentriamo nella contrada della Pantera. In questa strada, che termina con il cosiddetto Arco delle Due Porte, abitava il pittore Duccio di Buoninsegna. E da qui partì in processione, direzione Duomo, la splendida pala d’altare della Maestà da lui dipinta ed oggi conservata nel Museo dell’Opera del Duomo.

Il territorio della Tartuca corrisponde con l’area di Castelvecchio: il cuore della città di Siena in quanto nucleo più antico e posto sul colle più alto del centro storico.

Ritornati a piazza di Postierla, imbocchiamo la scenografica via di Città, spina dorsale del Terzo di Città. Qui si affacciano importanti palazzi nobiliari come il palazzo delle Papesse, il palazzo Chigi-Saraceni sede dell’Accademia Musicale Chigiana ed il palazzo Patrizi-Piccolomini sede dell’Accademia degli Intronati.

Il percorso in “Alla scoperta del Mito” continua con la contrada dell’Onda. In questo luogo, una strada “particolare” è via delle Lombarde: sembra che il termine si usava per indicare le prostitute del tempo.

Siamo a ridosso di piazza del Campo e proprio da qui si ha un affaccio speciale sul campo: la discesa detta Costarella dei Barbieri. Sotto questa ripida scalinata – suddivisa tra la contrada della Civetta e quella della Selva – si trovano i punti della partenza (la mossa) e dell’arrivo del Palio.

Nel Terzo di S. Martino

Con la contrada della Torre entriamo insieme all’autore de “Alla scoperta del Mito” nel Terzo di S. Martino. E proprio in questa contrada si trova l’importante chiesa di S. Martino che dà il nome a tutto il “Terzo”.

Dalla viuzza sulla sinistra della chiesa, vicolo delle Scotte, si accede al ghetto ebraico di Siena con annessa Sinagoga. Altri episodi urbani degni di nota sono via di Salicotto – cuore della contrada – e la piazza del Mercato da dove si può osservare l’Orto de’ Pecci: un pezzo di campagna intatta nel cuore del centro storico della città.

Entriamo nella contrada di Valdimontone. Non può mancare la visita alla basilica di S. Clemente in Santa Maria dei Servi, luogo sacro nato molto probabilmente su un forte medievale noto come Castrum Montonis.

Dalla contrada del Nicchio si passa a quella del Leocorno dove troneggiano le maestose Logge del Papa, volute dal papa umanista Pio II Piccolomini. Lo stesso pontefice che durante il Rinascimento trasformò il suo borgo natio a pochi passi da Siena in una delle città ideali per eccellenza: Pienza.

A poca distanza dalle Logge, si trova l’altro segno architettonico di grido della contrada: il Palazzo Piccolomini, fatto costruire dai nipoti del papa.

Tra le pagine del libro “Alla scoperta del Mito”, l’autore sottolinea il valore nevralgico per l’intera città della Croce del Travaglio, all’interno della contrada della Civetta: “il centro stradale di Siena, punto di incontro delle tre vie principali: via di Città, via Banchi di Sopra e via Banchi di Sotto, la spina dorsale dei tre Terzi in cui Siena è divisa”.

L’importanza della Croce del Travaglio è sottolineata dal suntuoso edificio noto come Loggia della Mercanzia, con le splendide arcate in uno stile a metà tra gotico e rinascimentale.

Il cerchio si chiude

I percorsi del libro “Alla scoperta del Mito” ci riportano nel Terzo di Camollia. Dopo aver ammirato il Palazzo Salimbeni nella contrada della Lupa, ci apprestiamo a contemplare la Chiesa di Santa Maria di Provenzano nella contrada della Giraffa: luogo di culto assoluto per l’intera città.

In questa chiesa si conserva l’immagine della Madonna di Provenzano: immagine sacra nel cui nome si corre il Palio del 2 luglio.

L’architettura, il dedalo urbanistico, la passione dei senesi, la storia ed il mito si sovrappongono continuamente nelle pagine del libro “Alla scoperta del Mito”.

Un libro che, ancora una volta, fa del camminare la ragione di vita della conoscenza di un luogo, una conoscenza che tanto più si fa profonda quanto più si avvicina ad un amore incondizionato per Siena:

“Sarà come camminare in una scultura. Diciassette stanze, unite e divise tra loro da recinzioni invisibili, un microcosmo, un complesso labirinto i cui limiti sono costituiti dalla passione e dalla storia: un mito contenuto in un recinto sacro”.

“L’arte spazza la nostra anima dalla polvere della quotidianità.”
Pablo Picasso

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