
La Villa Farnesina di Roma Agostino Chigi e Raffaello Sanzio: un’alleanza per l’arte
Oggi con la sezione Perdersi a Roma entriamo nella Villa Farnesina di Roma, uno degli scrigni più preziosi del Rinascimento italiano della città eterna.
Oggi con la sezione Perdersi a Roma entriamo nella Villa Farnesina di Roma, uno degli scrigni più preziosi del Rinascimento italiano della città eterna.
Il 2020 è l’anno di Raffaello Sanzio: il pittore divino. Raffaello Sanzio ci lasciava infatti nel 1520, ad appena 37 anni e nel pieno del suo fervore creativo. Rimaniamo sempre a Roma per ammirare un altro capolavoro di Raffaello Sanzio. Varchiamo la soglia incantata di Galleria Borghese. E tra i tetri quadri di Caravaggio e le statue sprizzanti vitalità di Bernini, scorgiamo la straordinaria: Deposizione di Cristo anche nota come pala Baglioni.
Per la prima volta The Arteller si sposta all’estero. Nel nuovo percorso di visita 1 museo in 5 opere, andremo ad ammirare alcuni quadri della magnifica collezione della National Gallery di Londra. Salvo scoprire che il museo londinese conserva un numero straordinario di quadri dipinti da pittori italiani. Acquisiti nel corso del tempo da accorti direttori o donati alla National Gallery di Londra da lungimiranti mecenati.
Siamo nel pieno delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte dell’immenso pittore del Rinascimento. Il 2020 è l’anno di Raffaello Sanzio: il pittore divino. E per omaggiare al meglio l’anno di Raffaello Sanzio: il pittore divino, dobbiamo penetrare all’interno dei Musei Vaticani. Qui le Stanze Vaticane, affrescate dal grande artista di Urbino dal 1508 in poi, conservano ancora tutta la bellezza e la potenza della pittura di Raffaello.
Oggi siamo tra le sale del Palazzo Ducale di Urbino, edificio rinascimentale tra i più belli e gloriosi d’Italia al cui interno vengono custodite le opere della Galleria Nazionale delle Marche. I 5 capolavori nel nostro consueto percorso di visita non possono non omaggiare quel periodo storico senza pari che è stato il Rinascimento italiano.
Una fase di rinnovamento e splendore che ha visto proprio Urbino diventare uno dei suoi maggiori centri propulsori.
Vedremo che tale splendore fu possibile grazie alla figura di un solo uomo che guidò la città e i possedimenti del Montefeltro dal 1444 al 1482, anno della sua morte.
“L’arte spazza la nostra anima dalla polvere della quotidianità.”
Pablo Picasso
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