Vi son fra l’altre statue que’ due capitani armati, l’uno il pensoso Duca Lorenzo nel sembiante della saviezza, con bellissime gambe talmente fatte, ch’occhio non può veder meglio. L’altro il Duca Giuliano sí fiero con una testa e gola, con incassatura d’occhi, profilo di naso, sfenditura di bocca e capegli sí divini, mani, braccia, ginocchi e piedi; et insomma tutto quello che quivi fece è da fare che gli occhi né stancare né saziare vi si possono già mai
Giorgio Vasari Tweet
Oggi ci addentreremo nella celebre:
- Basilica di San Lorenzo a Firenze
soffermandoci sulle opere eccelse eseguite dalla sapiente mano dei più grandi architetti del Rinascimento come:
- la Sagrestia Vecchia del Brunelleschi
- e la Sagrestia Nuova di Michelangelo.
La Basilica di San Lorenzo a Firenze è nota per essere il mausoleo di famiglia dei Medici, il casato che più di tutti ha contribuito alla grandezza di Firenze e alla nascita e allo sviluppo di una delle maggiori stagioni artistiche di sempre: il Rinascimento.
La Basilica di San Lorenzo a Firenze: una breve guida
La Basilica di San Lorenzo a Firenze è un portento dell’architettura rinascimentale.
Sia del primo Rinascimento dove domina la figura di Brunelleschi sia del Rinascimento più tardo dove la fa da padrone Michelangelo.
A Brunelleschi spetta il rifacimento della Basilica stessa e il progetto della Sagrestia Vecchia.
Michelangelo sarà l’autore della Sagrestia Nuova e del vestibolo e della sala di lettura della Biblioteca Laurenziana – luogo di raccolta dei preziosissimi manoscritti di proprietà dei Medici.
Oltre ad ospitare alcuni capolavori assoluti dell’arte del ‘400 come l’Annunciazione di Filippo Lippi e il Pulpito della Passione di Donatello, la Basilica di San Lorenzo a Firenze sarà completata più tardi con la sfarzosa Cappella dei Principi – dove trovano posto i magnifici sarcofagi dei Granduchi di Toscana.
Per non dilungarci troppo, qui ci concentreremo sui progetti architettonici ideati da Brunelleschi e Michelangelo per la Basilica di San Lorenzo a Firenze.
Ma prima di esplorare la Basilica di San Lorenzo a Firenze è necessario capire chi sono i Medici e come hanno costruito la loro fortuna finanziaria e politica.
Avevamo già incontrato Lorenzo il Magnifico e suo fratello Giuliano in quel terribile 26 aprile 1478 dove, sotto la Cupola del Brunelleschi, il più giovane dei fratelli perse la vita assassinato nella celeberrima Congiura dei Pazzi.
Facciamo un passo indietro e andiamo a conoscere il nonno di Lorenzo e Giuliano: colui il quale fondò la dinastia destinata a legare per sempre il proprio nome a quello di Firenze.
Il potere dei Medici
Firenze, 6 gennaio di un imprecisato anno del ‘400.
È il giorno dell’Epifania e per le strade della città toscana si svolge una magnifica processione.
Nel segno della cavalcata dei Magi – che dall’Oriente seguendo la stella Cometa giunsero a Betlemme al cospetto del Re dei Re appena nato – la famiglia Medici sfila in pompa magna alla testa del fastoso corteo insieme alle alte cariche della Chiesa e alle autorità straniere giunte in città per l’occasione.
L’atmosfera è solenne.
I Medici, vestiti come i re orientali, rendono omaggio al Bambino Gesù con somma devozione. Nello stesso tempo affermano il loro potere temporale sulla città di Firenze in una sfilata che è pura propaganda politica.
La cavalcata è guidata dal membro più anziano e più autorevole della famiglia. Cosimo de’ Medici da tutti conosciuto come Cosimo il Vecchio guida la sua progenie nella storia e nel potere economico e politico. Una storia che a partire da lui vedrà un’infinta di successi e un numero imprecisato di commissioni artistiche così importanti da segnare il volto stesso della città.
L’occasione della sfilata è talmente celebre che viene eseguita più volte da illustri pittori della seconda metà del ‘400 come Benozzo Gozzoli, il Ghirlandaio e Sandro Botticelli.
E anche nelle celle del Convento di San Marco riservate a Cosimo il Vecchio, è presente una Adorazione dei Magi – opera sublime del Beato Angelico e dell’allievo Benozzo Gozzoli.

Il mausoleo di famiglia dei Medici
Nell’anno 1433 i Medici, a quel tempo già ricchissimi grazie alle attività finanziare gestite tramite la banca di famiglia, vengono allontanati da Firenze e vanno in esilio a Venezia.
L’anno successivo, il governo fiorentino revoca l’esilio e Cosimo il Vecchio ritorna in città diventando di fatto il Signore di Firenze. Caccia a sua volta i suoi maggiori nemici e “regna” fino alla morte avvenuta nel 1464.
In 30 anni di potere Cosimo, oltre alla metodica e scaltra attività politica, sovvenziona la cultura a 360 gradi tramite una massiccia opera di mecenatismo che sarà elemento distintivo anche del nipote Lorenzo e che farà di Firenze la città fulcro del Rinascimento.
Cosimo il Vecchio, il pater patriae dei fiorentini, è pacato e morigerato nei costumi quanto scaltro e abile negli affari. Si circonda di intellettuali ed artisti, elargisce donazioni e compensi a filosofi come Marsilio Ficino e incoraggia l’attività di pittori come Filippo Lippi e di scultori del calibro di Donatello.
Sa che il mecenatismo e l’arte serviranno ad accrescere la sua fama, sa che la costruzione di grandi edifici garantirà il lustro e l’onore nei secoli alla famiglia Medici.
Cosimo finanzia importanti opere architettoniche come il Convento di San Marco, il palazzo di famiglia (noto come Palazzo Medici-Riccardi) e la Basilica di San Lorenzo a Firenze, tre edifici fulcro nella politica di rigenerazione urbana dei Medici.
La Basilica di San Lorenzo a Firenze diventa il “tempio” di famiglia.
Qui sono sepolti i signori che hanno retto Firenze nel ‘400 e anche gli esponenti del ramo granducale – a partire da Cosimo I.
Brunelleschi: la purezza dell’architettura del primo Rinascimento
Nei primi decenni del ‘400 per ristrutturare la Basilica di San Lorenzo a Firenze venne chiamato il più grande architetto del tempo, quel Filippo Brunelleschi che stava nel frattempo mettendo mano all’eroica costruzione della cupola di Santa Maria del Fiore.
Il progetto di Filippo per l’interno della Basilica di San Lorenzo a Firenze fu realizzato definitivamente solo dopo la sua morte avvenuta nel 1446.
L’interno della chiesa rispecchia perfettamente i canoni rinascimentali specie nella ritmica sequenza delle colonne e nell’effetto prospettico della navata centrale reso possibile dalla combinazione delle cornici orizzontali, delle linee sul pavimento e del soffitto piano a cassettoni.
Mentre la facciata della Basilica di San Lorenzo a Firenze non fu mai completata, la Sagrestia Vecchia venne progettata e realizzata di proprio mano dal Brunelleschi.
La Sagrestia è l’esaltazione delle proporzioni e dei perfetti rapporti geometrici: lo spazio interno è un cubo sormontato da una cupola emisferica. Il cubo e la cupola sono raccordati tra loro tramite dei pennacchi (elementi triangolari sferici che servono a raccordare una pianta quadrata con una cupola). La cupola è poi suddivisa a sua volta in elementi uguali da 12 nervature che le danno l’aspetto di un ombrello aperto mentre nel piano di imposta della cupola si aprono 12 oculi che servono a dare luce allo spazio interno.
La purezza geometrica delle figure utilizzate da Brunelleschi, viene esaltata anche nel lineare apparato decorativo: tutti gli elementi architettonici come paraste, trabeazioni ed archi sono sottolineati tramite l’utilizzo della pietra serena di colore grigio che spicca sul bianco delle pareti di fondo.
Qualche anno dopo, il rigoroso apparato architettonico sarà arricchito dalle decorazioni ideate da Donatello per i medaglioni dei pennacchi e delle lunette.
Michelangelo: oltre la tradizione per il mito dei Medici
E’ passato praticamente un secolo dai magistrali progetti di Brunelleschi per la Basilica di San Lorenzo a Firenze. In città sono cambiate molte cose e i Medici hanno perso più volte il controllo politico.
Ma i Medici non sono morti. Anzi!
Nel 1513 fanno addirittura un salto di qualità. Nel giro di un decennio ben due illustri membri della famiglia diventano papi della chiesa cattolica salendo al soglio pontificio:
- Leone X – al secolo Giovanni de’ Medici uno dei figli di Lorenzo il Magnifico – papa dal 1513 al 1521
- e Clemente VII – al secolo Giulio de’ Medici figlio di Giuliano e quindi cugino di Leone X – papa dal 1523 al 1534.
Questi sono i committenti di Michelangelo per i nuovi progetti nella Basilica di San Lorenzo a Firenze.
Sul finire degli anni ’10 del ‘500, il grande artista fiorentino fu incaricato da papa Leone X di progettare la facciata della chiesa. Michelangelo disegna qualcosa di mai visto prima: la facciata è praticamente un elemento autonomo che non rispetta le differenti altezze della navata principale e di quelle laterali.
Ma il progetto non viene mai completato e la Basilica di San Lorenzo a Firenze ancora oggi ha una facciata totalmente spoglia.
Cosa ha impedito a Michelangelo di mettere in opera la sua creazione? Due terribili lutti che nel giro di pochissimo tempo hanno colpito la famiglia Medici.
Nel 1516 muore Giuliano Duca di Nemours, ultimogenito del Magnifico e fratello di Leone X.
Tre anni più tardi, nel 1519 scompare a soli 27 anni Lorenzo Duca di Urbino, figlio di Piero il Fatuo e quindi nipote di Leone X (in quanto zio) e di Lorenzo il Magnifico (come nonno).
La Sagrestia Nuova: il capolavoro fiorentino di Michelangelo
Venuto a mancare anche Leone X, spetta al cardinale Giulio de’ Medici (più tardi papa Clemente VII) investire le proprie finanze nella costruzione di un luogo che ospitasse le spoglie mortali dei giovani congiunti da poco deceduti e degli illustri padri dei due pontefici romani: Lorenzo il Magnifico e suo fratello Giuliano.
Da qui nasce il progetto della Sagrestia Nuova di Michelangelo all’interno della Basilica di San Lorenzo a Firenze, spazio destinato ad accogliere sia le spoglie mortali dei due Magnifici che dei due sfortunati e giovani Capitani (omonimi dei primi).
La Sagrestia Nuova – oggi inserita con la Cappella dei Principi e la cripta della Basilica di San Lorenzo a Firenze nel percorso museale delle Cappelle Medicee – è uno spazio speculare a quella Vecchia del Brunelleschi.
Michelangelo ne riprende la pianta e la cupola emisferica, i rapporti geometrici e gli elementi di finitura come la grigia pietra serena e l’intonaco bianco.
Detto questo, il Buonarroti va oltre il suo predecessore. La Sagrestia Nuova è un organismo vivo e dinamico, lungo le pareti si susseguono ritmicamente sporgenze e rientranze.
E poi il progetto di Michelangelo è sintesi della perfetta combinazione tra le arti specie architettura e scultura. Malgrado non siano mai state completate tutte le statue, quelle realizzate sono già esempio eccelso della grandezza compositiva e scultorea dell’artista.
La Sagrestia Nuova: sculture per il mito
Le spoglie dei Magnifici sono conservate in un semplice e spoglio parallelepipedo marmoreo addossato a una delle pareti e sormontato dalle statue dei santi Cosma e Damiano – protettori dei Medici e opera di due allievi di Michelangelo – e dalla cosiddetta Madonna Medici, opera autografa del Buonarroti.
Se il monumento per i Magnifici non fu mai portato a termine, Michelangelo realizza delle sculture mitiche per i due giovani Capitani:
- da un lato Giuliano Duca di Nemours – emblema della vita attiva – che regge tra le mani il bastone del comando, riferimento al suo ruolo di capitano delle truppe pontificie a Roma,
- dall’altro Lorenzo Duca di Urbino in una posa contemplativa e quasi malinconica.
I giovani Medici sono scolpiti seduti con indosso abiti militari e disposti al centro di nicchie rialzate.
I loro monumenti vengono completati con la personificazione delle quattro parti della giornata, semisdraiate sui sarcofagi:
- Giorno e Notte per Giuliano e
- Aurora e Crepuscolo per Lorenzo.
È il dominio dei Medici sul tempo, è la consegna alla storia e al mito della famiglia più potente di Firenze attraverso l’esaltazione dei giovani eredi della famiglia morti nel fiore dei propri anni e celebrati per l’eternità in questo splendido scenario all’interno della Basilica di San Lorenzo a Firenze.